Dalie | Varietà e coltivazione

Le dalie comprendono tante varietà, annuali e tuberose, da coltivare in vaso e in piena terra

Già gli Aztechi amavano le dalie, fiori selvaggi che crescevano spontaneamente nelle terre dell’odierno Messico.

La dalia (o dahlia) deve il suo nome al botanico svedese Andreas Dahl e fu introdotta in Europa dagli Spagnoli nel XVIII secolo.

In origine la dalia aveva fiori semplici e capaci di crescere fino a un’altezza di 2-3 metri, ma furono scoperte anche dalie di dimensioni più piccole e, dall’incrocio di queste specie, sono derivate tutte le attuali dalie, che hanno fiori molto grandi e doppi

Si tratta di una pianta subtropicale che necessita di un terreno ricco, leggermente argilloso e acido, di innaffiature costanti e di regolari concimazioni. Ha radici tuberose, fusto cavo, foglie verdi e molto numerose.

La piantagione si effettua in zone calde, piene di luce

Varietà

Le dalie si suddividono in due gruppi principali

  • le annuali, che si propagano per seme e vengono usate nelle aiuole;
  • le tuberose, che pur essendo adatte ad essere coltivate con altre piante nelle bordure, è preferibile coltivarle da sole.                   

Le tuberose si suddividono poi in ulteriori sottogruppi a seconda della forma dei loro fiori: le dalie decorative, quelle a palla, a pompon e a fiore semplice.

I fiori possono assumere svariati colori, così come è variabile la forma dei petali. Fioriscono dalla fine di luglio fino al tardo autunno quando iniziano i primi geli.

Le aiuole in cui si coltivano le dalie devono essere ben esposte al sole (non vanno assolutamente messe all’ombra di edifici o alberi).

Dal vaso alla terra

Le giovani piante di dalia, acquistate in vivaio, possiamo coltivarle in vaso finché la temperatura esterna rimane bassa. Poi, verso il mese di maggio, quando non sussiste più il pericolo di gelate, le trapiantiamo in piena terra.

Questa deve essere ricca di torba e miscelata con un fertilizzante organico. Le piantine vanno messe a dimora a circa 15 cm di profondità.

Prima di toglierle dal vaso le bagniamo e le lasciamo nel loro vaso per circa un’ora.
Dopo aver scavato la buca in cui andranno alloggiate togliamo la pianta dal vaso con la zolla intatta e facendo attenzione a maneggiarla con cura. Se le radici sono presenti anche in superficie e all’esterno della zolla, manovriamo la  pianta con delicatezza per non danneggiarla.
Poniamo la zolla con le radici nella buca riempiendo lo spazio attorno ad essa con terriccio e pressando leggermente il terreno con le dita. Colmiamo lo spazio superiore con ulteriore composto, avendo cura di lasciare attorno al colletto un invaso profondo circa 5 cm in modo da facilitare il mantenimento dell’umidità e assicurare in questo modo una pronta ripresa vegetativa alla piantina.

Come piantarle

I tuberi delle dalie si piantano alla metà di aprile, non appena il terreno è lavorabile. La distanza da lasciare tra un tubero e l’altro dipende dall’altezza che raggiungerà il fiore: quelle che crescono molto alte dovrebbero essere distanziate di circa 60-90 cm; quelle di altezza media a circa 60 cm; quelle da aiuola a 40 cm una dall’altra. 

Le varietà a vegetazione molto alta necessitano di un supporto per evitare che i  venti le danneggino. Subito dopo la piantagione non si deve irrigare eccessivamente mentre quando il tempo è molto caldo e soleggiato si  innaffia abbondantemente. 

Le dalie vanno regolarmente concimate senza però eccedere in azoto, perché ciò andrebbe a discapito della fioritura. 

Alla fine della stagione e al termine della fioritura, le piante possono essere lasciate in loco finché il gelo non ha fatto scurire le foglie. Per quelle di particolare pregio è preferibile l’asportazione dal terreno non appena i tuberi sono maturi; questo per evitare che l’umidità favorisca l’insorgere di funghi e batteri che potrebbero danneggiare la pianta. 

Un sostegno per la crescita

Le dalie devono essere sostenute. Due settimane dopo la messa a dimora leghiamo “a otto” il fusto al suo sostegno, a circa 10-20 cm dal terreno e fermiamo con un nodo.
Come la pianta prosegue nella crescita eseguiamo ulteriori legature più in alto controllando che quelle in basso non stringano troppo il fusto: eventualmente togliamole o allentiamole.
Per evitare danni alla parte aerea, inseriamo tre canne nel terreno in modo da formare un triangolo a circa 20 cm dal sostegno centrale. Colleghiamo le tre canne con spago plastificato.

Le cure per il riposo invernale

Dopo le prime gelate che hanno annerito le foglie tagliamo i fusti fino a circa 15 cm dal suolo.

Se le gelate sono precoci possiamo lasciare le radici tuberose nel terreno ancora per qualche settimana, ma vanno immediatamente tolte se si tratta di gelate novembrine.

Con una forca allentiamo il terreno attorno ai tuberi e solleviamoli avendo cura di non danneggiarli.

Con un bastoncino dalla punta smussata, rimuoviamo delicatamente la terra in eccesso tra il fascio di radici tuberose.

Collochiamo le radici girate verso il basso in un luogo arieggiato e secco per quindici giorni circa in modo che l’umidità presente nei fusti si disperda. Le radici devono essere completamente asciutte prima di venire collocate in luogo riparato per il riposo invernale.

Mettiamo le radici in una cassetta su uno strato di 15 cm di torba o foglie secche e copriamo i mazzi con un ulteriore strato di torba o foglie secche, alto almeno 30 cm.

 

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