Le caprette tibetane sono simpatici animali, divertenti e facili da allevare in casa. Se disponete di un ampio giardino ecco tutto quello che dovete sapere per creare il vostro allevamento.
Le origini e il carattere
Le caprette tibetane sono una razza di capre di piccola taglia originaria del Centro Africa. Sono animali molto socievoli e, contrariamente alla comune credenza, non sono così distruttive, anche se è meglio tenerle lontane da fiori e siepi. I maschi, ad ogni modo, richiedono un’attenzione particolare, soprattutto nel periodo dell’estro. Possono infatti creare alcuni problemi con la loro irruenza e, soprattutto, il loro odore.
[amazon_link asins=’8850649509′ template=’ProductAd’ store=’ingiardino-21′ marketplace=’IT’ link_id=’7e0fc17b-8628-4f65-b1bf-f73579d00773′]I maschi di capretta tibetana andrebbero acquistati solo se si possiede un posto sufficientemente grande e attrezzato, dove poterli eventualmente tenere isolati anche alla sola vista delle femmine. Per una buona armonia del gruppo andrebbe tenuto un solo maschio per volta nel recinto delle femmine. Inoltre, andrebbe mantenuto lontano dalle femmine di età inferiore ai 18- 24 mesi e fatto permanere nel recinto di comunità solo pochi giorni al mese.
Come sceglierle e dove acquistarle
Le caprette tibetane si possono acquistare presso allevamenti specializzati. Il numero consigliato di caprette tibetane varia in base alla grandezza del terreno a disposizione. Il loro prezzo cambia a seconda dell’età e del sesso e può raggiungere i 100 euro. Per quanto riguarda, le vaccinazioni e la marchiatura, gli appassionati e gli allevatori suggeriscono di rivolgersi direttamente ai veterinari della propria zona o ai referenti sanitari regionali per avere le necessarie indicazioni.
Allevare capre tibetane
Allevare la capra tibetana nana, simpatici animali, non è difficile, è sufficiente seguire alcune regole e adottare i metodi corretti.
L’alimentazione della capretta nana del Tibet
Cosa mangiano le capre? Per un equilibrato sviluppo e una vita sana, le caprette nane devono essere alimentate correttamente. Oltre alla normale alimentazione bisogna fornire loro con costanza, sale minerale, reperibile in quasi tutti i consorzi agricoli, granaglie non macinate, come per esempio chicchi d’orzo, e, soprattutto, acqua fresca. Nel periodo primavera-autunno, si procurano da soli il cibo brucando l’erba all’interno del recinto. In queste stagioni le integrazioni con orzo in grani e altri vegetali sono utili, ma non indispensabili. Da novembre a marzo va fornito loro del buon fieno che va conservato in luogo asciutto. Nel caso il fieno dovesse marcire, sarebbe buono solo come paglia da lasciare sul fondo delle capanne. Quando si forniscono mangimi o granaglie è importante che non ne avanzino mai per i giorni successivi perché, se esposti all’umidità potrebbero creare grossi problemi agli animali.
In particolare per la capra nana vanno somministrate:
- Proteine: servono soprattutto alle madri che stanno allattando e agli esemplari giovani. Si trovano nell’erba medica, nell’orzo e nella soia.
- Energia: viene fornita fondamentalmente dai carboidrati e dai grassi, reperibili soprattutto nei grani del foraggio, soprattutto orzo, non macinati.
- Vitamine: essenziali sono soprattutto le vitamine A e D, importantissime per evitare malattie ossee, cardiache e muscolari. La vitamina D deriva soprattutto da foraggio esposto per un certo tempo al sole. Gli elementi con cui interagiscono positivamente sono, soprattutto, il calcio e il fosforo; questi elementi si trovano nell’erba medica e nelle granaglie.
- Sali minerali: se la dieta quotidiana ne è scarsa occorrerebbe aggiungere una mistura formata al 50% da calcare e sale iodato. Nel ricovero è bene predisporre sale minerale in blocchi, indispensabile per mantenere sani gli animali
Il ricovero e il recinto
La capanna ideale per le caprette tibetane dovrebbe essere essenzialmente molto semplice. Deve essere composta da una tettoia e almeno tre pareti lungo i lati più esposti al vento, ma con un’apertura adeguata che le lasci libere di entrare e uscire. Al suo interno, in un punto sempre asciutto e ben protetto, si può predisporre un ripiano rialzato, che non sia a contatto diretto col terreno. Il fondo ideale della capanna è quello di terra battuta, mentre sono da evitare il cemento e la ghiaia. Deve esserci spazio coperto sufficiente a tutti i componenti per coricarsi. Le caprette dovrebbero avere accesso al rifugio in ogni momento senza problemi.
Il recinto deve essere parzialmente interrato o rinforzato, in modo tale che le capre nane non riescano a sollevarlo. Alcuni esperti consigliano l’utilizzo di recinti a basso voltaggio per proteggere le caprette anche dalle incursioni di potenziali predatori dall’esterno. In genere, i cani rappresentano quelli da temere maggiormente. Non è difficile che, una volta presa confidenza con l’ambiente circostante, provino a evadere, anche scavando nel terreno. Normalmente tendono comunque a non allontanarsi troppo dal recinto nel quale hanno la capanna.
L’accoppiamento
Uno dei due periodi in cui le femmine sono pronte ad accoppiarsi si protrae normalmente da agosto fino a dicembre. L’altro all’inizio della primavera, anche se varia col clima e con la collocazione geografica. In genere, il primo parto è singolo e a questo possono seguirne altri plurigemellari. Il periodo di massima efficienza riproduttiva si protrae per entrambi i sessi fino a 10 anni, anche se in teoria possono partorire per tutta la loro vita.
Le femmine allevate insieme raggiungono l’estro quasi contemporaneamente. Qualora ci si trovi nel periodo dell’anno giusto, in caso di immissione di un maschio, il sopraggiungere dell’estro in tutte le femmine avviene entro un paio di giorni. Le femmine tendono a dimostrarsi particolarmente affettuose e docili, prendendo spesso loro stesse l’iniziativa. La loro piccola, aggressività verrà manifestata solo nei duelli rituali per ribadire la gerarchia.
Nel caso si volesse fare accoppiare le caprette, è consigliabile fornire loro cibo ricco di proteine e vitamine già con diversi giorni di anticipo, perché durante il periodo dell’accoppiamento il cibo verrà accettato con minore interesse. Un maschio può accoppiarsi anche con 30 femmine, ma gli allevatori consigliano di mantenere sempre il numero intorno ai 10. Normalmente la gravidanza dura poco meno di 5 mesi e lo svezzamento dei piccoli sui 4.
La cura e le malattie
La rabbia, i nematodi gastro-intestinali e la rogna sono alcune delle malattie che possono essere contratte e trasmesse dalle caprette tibetane. Si indicano solo queste tre perché possono essere, tra quelle più diffuse e su cui è necessario intervenire, le più riconoscibili e debellabili anche con cure non particolarmente complicate, ad esclusione della rabbia. Bisogna prestare attenzione perché, alcune di queste possono essere trasmissibili all’uomo o ad altri animali. Alla stessa maniera altri animali o lo stesso uomo possono essere vettore di contagio per le caprette.
Si tenga presente, comunque, che fra tutti gli animali allevati dall’uomo le caprette sono fra i più robusti e meno attaccabili dalle malattie. Inoltre sono quelle che più difficilmente rappresentano un vettore per l’uomo.
- Capre tibetane. Capre nane e altre razze
- LIBRO ABIS
- Cova, Carlo Alberto (Autore)
Ho letto quanto scritto sopra. Interessante. Il più é riuscire a reperire caprette sane.. Io le terrei dietro casa, dove ho un terreno di 3000 mq… Tutto recintato sui 4lati…sono della provincia di Bergamo 😊😊
Ciao. Se vuoi un maschio io telo regalo. Devi solo venire a prenderlo.
Mi piacerebbe sapere dove è visibile, mi interessano le dimensioni, che sia veramente di piccole dimensioni,, grazie, Andrea.
Ciao le caprette nano sono le pigmea. il costo per una coppia. Grazzie
Vorrei sapere se la capretta tibettana e la stessa della pigmena. E poi sono interessato per un maschio e femmina. Il costo per una coppia.
Io sono giuseppe
Vorrei iniziare con due femmine, ho zona cintata e giardino.di 1200 mq, ma verrebbero a breve trasferite in terre o cintato di 2500 mq, mi potete aiutare?