L’ape è l’insetto impollinatore per eccellenza, ma la moria di questo genere di piccoli insetti sta causando seri rischi per tutto l’eco-sistema globale: e così, dall’America, ecco brevettate le prime api-robot
L’impollinazione rappresenta il principale meccanismo di riproduzione di molte piante e una delle procedure responsabili della “catena” e della sopravvivenza dell’eco-sistema globale. Albert Einstein diceva, non a caso, che “se un giorno le api dovessero scomparire, all’uomo resterebbero soltanto quattro anni di vita“. Insomma, senza impollinazione non vi è nessuna riproduzione delle piante, quindi nessun sviluppo dei loro frutti, indispensabili come nutrienti per le specie erbivore e per noi.
Impollinazione artificiale
Dagli anni ’90 il numero di api nel nostro pianeta sta incredibilmente e inspiegabilmente diminuendo. Non esistono certezze legate a questa lenta estinzione, ma solo tanti dubbi: inquinamento e riscaldamento globale i più probabili. Da non dimenticare sono anche i trattamenti insetticidi legati alla cura e alla coltivazione di numerosi fiori a cui le api farebbero visita. Tuttavia, sembra che la “mano” della tecnologia possa ancora dire la sua.

L’ape-robot: un drone dotato di sensori e telecamere.
Infatti, la multinazionale americana Walmart pare abbia trovato la soluzione brevettando le prime api-robot: sono dei veri e propri droni, cui funzionalità è quella di impollinare le coltivazioni sostituendo il normale corso della natura. Come? Grazie a sensori e telecamere inserite in miniatura, finalizzate proprio alla individuazione corretta della varietà da “colpire”.
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