Le pavimentazioni di legno sono più confortevoli e piacevoli alla vista di quelle in cemento, ma per durare devono essere costruite a regola d’arte con i legnami giusti: ecco come rifare il pavimento

A volte capita che si facciano delle installazioni provvisorie, con materiali non selezionati per lo specifico utilizzo, e che poi, per mille motivi, finiscono per rimanere in via definitiva. Un chiaro esempio è questa piattaforma in legno di conifera, degradata al punto di frantumarsi in alcuni punti. Rifare il pavimento ha il preciso intento di ottenere un manufatto definitivo che possa resistere al contatto con il terreno umido e agli agenti atmosferici per un periodo molto lungo, diciamo decine di anni.

Rifare il pavimento… in legno

La scelta di costruire la piattaforma in legno può sembrare incauta ma, con i materiali disponibili attualmente, l’obiettivo può essere raggiunto con una certa sicurezza. Sono particolarmente indicati i legnami esotici molto compatti come il teak, che prende diversi nomi in base alla provenienza (cumaru dal Sudamerica e iroko dall’Africa), l’ipè lapacho, il massaranduba e il garapa. Queste essenze sono estremamente durevoli e resistono bene all’umidità senza degradarsi. In alternativa si possono usare legnami trattati in autoclave con sali di boro e rame che rendono le fibre di legno inappetibili per i vari parassiti animali e fungini.

Ecco da dove si è iniziato…

Un’ulteriore assicurazione per una lunga durata è fornita dalle numerose piastre in cemento su cui appoggia la struttura di sostegno della pedana: la possibilità di far circolare aria sotto le tavole rende l’asciugamento più rapido evitando di creare zone scivolose e rallentando il degrado del legno.

Rifare il pavimento… costruendo la pedana

L’area occupata dalla piattaforma viene liberata dal vecchio legname, ripulita da residui e foglie e delimitata da una fila di piastrelloni in cemento conficcati  profondamente nel terreno.

A distanza regolare vengono posate altre piastre in cemento da usare come appoggio per il telaio di sostegno. Ciascuna piastra è messa in piano con l’aiuto di una livella.

Con altre piastre si preparano i punti di appoggio per i travetti che compongono il telaio. La lunga livella è indispensabile per allineare tutte le piastre.

I travetti di legno impregnato vengono misurati e segnati con l’aiuto di una squadra a cappello su almeno tre lati.

Seguendo la tracciatura si esegue il taglio con un segaccio a mano o, se è disponibile, una troncatrice elettrica che dà risultati di precisione più elevata.

La testa del travetto è tagliata parzialmente in modo da offrire uno scalino sul quale appoggiare la parte rimanente della vecchia pedana lasciata in loco.

Ecco come lo scalino appena intagliato sostiene il travetto della pedana esistente. La testa della nuova trave deve naturalmente appoggiare sulla piastra di cemento.

Il collegamento tra i travetti è affidato a piastre angolari, preferibili a collegamenti ad incastro per la velocità di montaggio.

Un potente trapano a batteria ci aiuta nell’inserimento delle viti, almeno tre per ogni lato delle piastre. Anche se la zincatura può resistere all’umidità, è consigliabile utilizzare piastre e viti inox.

La struttura di sostegno, irrigidita da numerosi angolari, è pronta per essere rivestita.

Per eseguire un lavoro a regola d’arte e fare poca fatica è meglio procurarsi una troncatrice con la lama a denti di widia.

Fissata la prima tavola, si prosegue con la sistemazione delle altre ad una distanza di circa 2 mm, spazio che viene misurato interponendo un distanziale durante il montaggio, necessario per assorbire le dilatazioni dovute all’umidità.

Il collegamento con i travetti è affidato a viti autoperforanti, due per ciascun incrocio. Le viti devono essere inox a testa svasata (le Heco Schrauben costano circa 10 euro ogni 100 pezzi), in modo da rimanere completamente immerse nel legno.

Con l’aiuto della livella si tracciano delle righe a matita sulle tavole, mano a mano che vengono posate, per facilitare l’allineamento delle viti ed ottenere un miglior effetto estetico.

Quando il tavolato è terminato si riempiono gli spazi attorno ai travetti con dei sassi di pezzatura grossolana per favorire il drenaggio dell’acqua ed impedire la proliferazione di erbacce.

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Rifare il pavimento | Il legno per valorizzare il giardino ultima modifica: 2018-06-13T12:27:51+02:00 da Faidate Ingiardino

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