La popillia japonica è un coleottero parassita invasivo che danneggia gravemente piante ornamentali e da frutto: ecco come identificarlo, prevenirne la diffusione e proteggere il giardino in modo efficace
La popillia japonica è un piccolo coleottero originario del Giappone che, negli ultimi anni, ha attirato grande attenzione in Europa per la sua capacità distruttiva.
Considerato uno dei parassiti più pericolosi per la biodiversità vegetale, attacca oltre trecento specie tra alberi, arbusti e colture erbacee.
La sua presenza può compromettere interi giardini e frutteti, rendendo indispensabile conoscerne caratteristiche, comportamento e metodi di contenimento.
Caratteristiche e aspetto della popillia japonica
La popillia japonica (nome scientifico completo Popillia japonica Newman) appartiene alla famiglia degli Scarabeidi. L’adulto presenta una lunghezza di circa 10 millimetri, con un corpo ovale e lucente. Il colore è di un verde metallico brillante, mentre le elitre – le ali anteriori rigide – assumono una tonalità bronzo-rame. Ai lati dell’addome si notano cinque piccole macchie di peli bianchi per lato, utili per distinguerla da altri coleotteri simili.
Le larve, di colore biancastro e dalla tipica forma a “C”, vivono nel terreno e si nutrono delle radici delle piante, provocando danni anche ai prati ornamentali e ai tappeti erbosi.

Ciclo biologico e diffusione
Il ciclo vitale della popillia japonica si sviluppa in un anno. Inizia in primavera con l’emergere degli adulti, che si accoppiano e depongono le uova nel terreno durante l’estate. Le larve trascorrono l’autunno e l’inverno sotto la superficie, nutrendosi delle radici, per poi trasformarsi in adulti la stagione successiva.
La diffusione del coleottero è favorita dal trasporto accidentale di piante, terriccio e materiali infestati. Le aree più colpite in Italia comprendono la Lombardia e il Piemonte, ma l’insetto tende a espandersi rapidamente anche verso altre regioni.
Danni alle piante e sintomi dell’infestazione
Gli adulti di popillia japonica si nutrono delle parti aeree delle piante, rosicchiando foglie, fiori e frutti. Le foglie attaccate assumono un aspetto “scheletrizzato”, con la sola nervatura rimasta intatta. Le larve, invece, danneggiano le radici, provocando ingiallimenti e perdita di vigore vegetativo.
Tra le specie più colpite si trovano:
Un’infestazione non controllata può portare alla defogliazione totale delle piante, con conseguenze gravi sulla produttività e sull’estetica del giardino.

Metodi di prevenzione e controllo della popillia japonica
Contrastare questo coleottero richiede un approccio combinato, che unisca prevenzione, monitoraggio e trattamenti mirati.
Monitoraggio e trappole
È consigliabile installare trappole a feromoni nei punti più a rischio, per rilevare la presenza degli adulti e limitare la loro diffusione. Questi strumenti sono utili anche per programmare gli interventi di disinfestazione al momento più opportuno.
Controllo biologico
Per ridurre l’impatto ambientale, si può ricorrere a nematodi entomopatogeni (come Heterorhabditis bacteriophora), efficaci contro le larve nel terreno. In alternativa, si utilizzano funghi entomopatogeni come Beauveria bassiana, che infettano e uccidono l’insetto senza nuocere ad altri organismi utili.
Trattamenti chimici
In caso di infestazioni gravi, è possibile intervenire con prodotti fitosanitari autorizzati, seguendo le indicazioni delle autorità locali. Tuttavia, l’uso di insetticidi deve essere considerato l’ultima risorsa, preferendo sempre metodi ecocompatibili e rispettosi della fauna ausiliaria.

Buone pratiche per prevenire la diffusione
Per limitare la propagazione della popillia japonica è opportuno:
- Evitare lo spostamento di terriccio o materiale vegetale da zone infestate
- Controllare regolarmente le piante ornamentali e da frutto
- Mantenere il prato sano e ben arieggiato, per ridurre l’habitat favorevole alle larve
- Collaborare con le autorità fitosanitarie segnalando tempestivamente eventuali ritrovamenti
L’adozione di queste buone pratiche contribuisce alla difesa collettiva del verde pubblico e privato.
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Curiosità e aspetti ecologici
Nonostante l’aspetto lucente e appariscente, questo coleottero parassita è considerato una delle specie invasive più dannose introdotte in Europa.
Originaria dell’arcipelago giapponese, fu accidentalmente introdotta negli Stati Uniti nei primi del ’900, diffondendosi poi rapidamente anche in Canada e nel Vecchio Continente. La sua resistenza e capacità riproduttiva la rendono una minaccia costante per gli ecosistemi naturali e agricoli.

Alla luce di quanto detto, è chiaro che la popillia japonica rappresenti un serio pericolo per la salute del giardino e delle colture, ma con una corretta conoscenza e un’attenta strategia di controllo è possibile contenerne gli effetti.
Il monitoraggio costante, l’uso di metodi biologici e la collaborazione tra giardinieri e istituzioni sono gli strumenti più efficaci per contrastare questo piccolo ma temibile coleottero, salvaguardando così la bellezza e la vitalità del verde.


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