Riproduciamo il salice piangente partendo da un astone che radica rapidamente senza… incentivi
Il salice piangente (salix babylonica) è originario dell’Asia centrale, la sua chioma è caratterizzata da lunghe ramificazioni ricadenti che danno il nome alla pianta e, a volte, raggiungono il terreno. Un tempo si usava la corteccia per curare la febbre: il principio attivo è la salicina cui corrisponde il prodotto industriale noto come acido acetil-salicilico.
Elegante e di crescita rapida, predilige posizioni soleggiate, necessita di annaffiature costanti e regolari e teme molto la siccità; infatti, spesso viene posto a dimora nei pressi di laghi o corsi d’acqua, in terreni costantemente bagnati. Predilige terreni ricchi e profondi, non eccessivamente drenanti.
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Talea salice piangente
La sua moltiplicazione si effettua generalmente per talea, utilizzando gli apici semilegnosi dei rami, ma possono essere utilizzati anche gli astoni di 3-5 cm di diametro. Le talee di salice piangente radicano con grande facilità. Questa tecnica viene spesso utilizzata dalle aziende che realizzano rinforzi e protezioni per i corsi d’acqua.
Gli astoni di salice piangente vengono inseriti nel terreno inframmezzandoli con grosse pietre. La rapidità di radicazione consente di ottenere un veloce risultato. Anche nel nostro giardino possiamo moltiplicare il salice con questo sistema. Utilizziamo astoni lunghi 1,5-2 metri che vengono venduti a questo scopo nei vivai meglio forniti, e li inseriamo nel terreno, durante il periodo di riposo invernale.
Per facilitare le generazione dell’apparato radicale possiamo praticare alcuni tagli in prossimità dell’estremità da interrare.
La talea di salice non necessita di attivatori ormonali perché questa pianta emette spontaneamente le radici. Quando la talea avrà radicato e inizieranno a spuntare i primi rametti, è bene potare quelli più bassi e lasciare quelli che si rivolgono verso l’alto in modo da creare un’impalcatura sollevata: provvederà la sua curvatura verso il basso a occupare lo spazio inferiore.
Preparazione e piantagione
1,2 In prossimità della parte inferiore dell’astone di salice pratichiamo alcune incisioni nella corteccia che facilitano l’assorbimento di elementi nutritivi ed accelerano la radicazione della talea.
3 Prepariamo una buca profonda almeno la metà della lunghezza dell’astone, inseriamo quest’ultimo e riempiamo con terriccio che compattiamo per bene.
4 Quando compaiono, potiamo i rametti più bassi con andamento laterale e lasciamo il ciuffo superiore
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