Le fibre naturali sono tratte dal mondo vegetale con lavorazioni meccaniche, ma senza alterarne la struttura. Provengono da piante molto diverse, qualcuna davvero insospettabile

Le piante tessili sono più che mai preziose: ci permettono di ricavarne fibre e strutture ognuna utile e (quasi) indispensabile per la vita, gli usi e costumi di ogni giorno. In un mondo dove le fibre sintetiche hanno raggiunto costi veramente bassi, molte fibre naturali restano ancora competitive e hanno caratteristiche irraggiungibili grazie alle lunghissima selezione fatta dall’uomo.

Piante tessili: le più conosciute

Oltre a ben conosciute specie di piante tessili come canapa, lino, cotone e iuta ce ne sono alcune meno note, ma con una ricca storia alle spalle, come il sisal, un filato proveniente dall’Africa e dal Brasile ottenuto lavorando le foglie di un’agave. Grossolano e ruvido, il sisal non è adatto per la tessitura di capi d’abbigliamento, ma è usato per cordami grazie alla sua resistenza all’acqua salata. Sorprendentemente è ancora ampiamente usato come nucleo per i cavi d’acciaio degli ascensori.

Il Sisal: usato per cordami grazie alla sua resistenza all’acqua salata

La coltivazione della ginestra, invece, fu incentivata durante l’autarchia per sopperire alla mancanza di importazioni di fibre. Ancora oggi in Calabria e Basilicata rimane la tradizione di macerare e battere la ginestra per ricavarne filati robustissimi.

I programmi di ricerca

La riscoperta e la produzione di fibre naturali e delle “madri” piante tessili è ancora molto limitata, tuttavia l’interesse cresce e diversi programmi di ricerca, come quelli promossi dalla regione Toscana e dal CNR (LaMMA), hanno studiato la loro reintroduzione nell’industria tessile.

Piante tessili nomi

Dalle piante da fibra si ricava anche una molteplicità di prodotti diversi, ognuno per le fibre prodotte. Un breve elenco delle più comuni piante tessili:

1. Dalla canapa, oltre al filato, si trae una pasta di cellulosa, migliore della pasta di legno, eccellente per produrre carta di ogni tipo.

2. Le fibre di lino e cotone sono igroscopiche e molto confortevoli a contatto con la pelle, quindi preferite per il confezionamento di tessuti per indumenti. Tanto che il cotone risulta essere il filato naturale più diffuso al mondo.

I fiori di Lino

3. Dal fusto di una specie di ibisco si ottiene il kenaf, una fibra scura e ruvida, ma eccellente per la produzione di materassini isolanti per edilizia e industria automobilistica.

4. Seconda solo al cotone, la iuta è coltivata quasi esclusivamente tra India e Bangladesh. La fibra, grossolana e robusta, si usa per sacchi, tele e cordami.

Fiori di ibisco

5. I semi di lino, residui della produzione del filato, sono estesamente utilizzati come mangime e per produrre un olio alla base di molte vernici naturali.

6. Le fibre naturali si tingono con colori altrettanto naturali ricavati da alcune piante: la rubia (Rubia tinctorum) dà il rosso; la reseda (Reseda luteola) e la curcuma (Curcuma longa) danno due tonalità di giallo; il guado (Isatis tinctoria) e l’indaco (Indigofera tinctoria) danno il blu.

Piante tessili | Scopriamo le loro preziose fibre ultima modifica: 2017-12-11T12:01:42+01:00 da Faidate Ingiardino

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