Un manto erboso di un bel verde brillante è il risultato di attenzioni e dedizione continua
Col passare degli anni anche il prato più bello si “contamina” con erbacce estranee. A ciò si aggiungono i danni della neve e del gelo: l’erba originaria si dirada, qua e là viene soffocata dal muschio e il prato si riempie di chiazze infeltrite, giallastre o scure.
Gli interventi da attuare sono diversi.
In primavera il prato va arieggiato o scarificato con l’apposita macchina. L’arieggiatura è un’operazione che può essere eseguita in qualsiasi momento dell’anno. Con questa pratica la cotica erbosa viene pettinata in modo leggero grazie ad un rullo provvisto di rebbi d’acciaio che pizzica e strappa via il feltro e il muschio (prevenendone anche la ricrescita).
La scarificatura è un trattamento più radicale e in profondità. Le lame affilate dello scarificatore penetrano verticalmente attraverso la cotica erbosa: muschio, feltro ed erbacce vengono così rimossi in modo completo. Il prato si rigenera migliorando l’ossigenazione, il drenaggio e l’assunzione di sostanze nutritive.
Nelle zone dove l’erba è morta si effettua una nuova semina utilizzando uno spargisemi che distribuisce uniformemente le sementi. Segue una concimazione di fertilizzante specifico granulare ed un’attenta rullatura che compatta i semi nella terra, rendendone difficile l’asportazione da parte del vento e delle formiche. A questo punto possono iniziare le irrigazioni e i tagli regolari: il prato ritornerà bello come i primi anni.
La riattivazione
Dopo un lungo inverno molte zone del manto erboso si presentano ingiallite e spelacchiate: si deve quindi praticare la riattivazione, ossia intervenire per ripristinare il prato togliendo ciò che lo danneggia e apportando nutrimento.
Utilizzando un tosaerba effettuiamo un primo taglio dell’erba mantenendola non troppo bassa, per facilitare la successiva azione di scarificazione.
Con l’arieggiatore-scarificatore effettuiamo più passaggi sul prato. I suoi rulli, muniti di punte e lame, rompono e asportano lo strato di erba secca e incidono la superficie del terreno.
Dopo queste operazioni raccogliamo con un rastrello tutto ciò che la scarificazione ha portato in superficie. Questo materiale è da conservare perché potrà tornarci utile per alimentare una compostiera.
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