Il porcellino d’India è un roditore da compagnia timido e pauroso, ma è docile e sa essere molto affettuoso; soffre moltissimo la solitudine, perciò è bene allevare almeno una coppia
Il porcellino d’india è un animale domestico che può essere allevato anche da chi ha poco spazio a disposizione: non soffre assolutamente la vita in gabbia, anzi: per carattere preferisce vivere in un ambiente raccolto in quanto lo fa sentire al sicuro. Può impiegare qualche giorno a sentirsi a suo agio, ma può essere aiutato cercando di interagire con lui, senza insistenza, con un tono di voce basso e affettuoso, in quanto detesta i rumori forti; ama il contatto fisico, perciò il porcellino d’India è felice se viene preso in mano e coccolato, ma sempre senza movimenti bruschi perché si spaventa facilmente.
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Emette fischi e squittii per attirare l’attenzione se si sente solo o se gli mancano acqua o cibo, gironzola in continuo nella sua casetta ed è bene ogni tanto lasciarlo libero di girare anche al di fuori, evitando che possa avventurarsi in situazioni pericolose o rosicchiare oggetti che gli possano nuocere; deve essere posto a terra, anche una caduta da 15-20 cm di altezza può lesionarlo seriamente.
Questi animali vanno osservati con attenzione perché hanno la tendenza a nascondere eventuali malattie, mantenendo un atteggiamento disinvolto: i consigli di un buon veterinario possono aiutarci a cogliere quei piccoli segnali che fanno sospettare un’anomalia o una situazione di stress (si muove meno, rifiuta il cibo, tende a nascondersi).
Deve seguire una dieta molto rigorosa, ma semplice; non c’è da preoccuparsi se mangia le sue feci, è normale e gli serve per assumere elementi nutritivi importanti.
Porcellino d’India razza americana
Verrebbe da pensare che si tratti di un roditore di origini asiatiche, ma il suo nome è frutto di un errore storico risalente alla scoperta dell’America (in un primo tempo si pensava che Colombo fosse approdato nelle Indie).
Infatti è originario del Sud America, più precisamente del territorio delle Ande, dove già 7.000 anni fa era allevato come animale domestico e… da cibo; in Europa è comparso nel ‘700. Nonostante sia noto anche con il nome di “cavia” (dal latino Cavia porcellus) è stato utilizzato in laboratorio molto meno di altri animali; è però interessante per alcune ricerche, essendo uno dei pochi animali che, come l’uomo, non è in grado di sinterizzare la vitamina C e deve perciò assumerla con la dieta.
Porcellino d’India alimentazione
Deve disporre continuamente di buon fieno (quello di erba medica solo fino a sei mesi e durante la gravidanza); un paio di volte al giorno bisogna dargli verdura fresca, senza esagerare, coprendo non più del 20% del cibo quotidiano, evitando patate, ravanelli, bietole, cavolfiore e alcune insalate (rossa e rucola). L’alimentazione può essere integrata, con molta moderazione, con semplice pellet, evitando quello per conigli; in ogni caso, l’animale sano non ne ha bisogno. Qualsiasi altro alimento può essere molto dannoso per l’animale, quindi va evitato senza eccezioni. Biosgna fare in modo che abbia sempre a disposizione acqua fresca e pulita, anche cambiandola più volte al giorno e senza aggiungere alcuna sostanza; meglio un dispenser sopraelevato, per evitare che sporchi l’acqua con le sue deiezioni.
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Caratteristiche fisiche
Il porcellino d’India è un roditore con un corpo piuttosto tozzo, senza coda e con orecchie corte; gli arti, anch’essi corti, terminano con zampe anteriori a quattro dita e posteriori a tre dita, con unghie affilate che vanno tagliate mensilmente. Quest’ultima è un’operazione che si può fare anche a casa, dopo aver appreso dal veterinario come fare per evitare di recidere i vasi sanguigni.
I denti, una ventina, sono a crescita continua e la loro lunghezza è mantenuta costante con la masticazione.
Il peso del maschio adulto può superare il chilogrammo, la femmina pesa in media 200 g di meno. Ci si affeziona facilmente a questi piccoli roditori, ma hanno bisogno di molte attenzioni e, purtroppo, non hanno vita lunga: in media gli esemplari in buona salute possono vivere 4-5 anni, anche se esistono casi di soggetti che hanno superato i 7 anni di età.
- Cucciolo di 3 giorni: 105 g
- Cucciolo di 4 settimane: 270 g
- Maschio adulto: 1200 g
- Femmina adulta: 900 g
Porcellino d’India razze e colorazioni
Il pelo, a seconda delle razze, può essere più o meno lungo, in alcune arriva a 6 centimetri; la colorazione può essere monocromatica, con modeste sfumature, bicolore o, più raramente, tricolore. Tra tutti i colori che caratterizzano il manto di queste bestiole, solo tre possono comparire su ognuna: un colore compreso nella serie bianca o nella serie rossa (rosso camoscio, arancio, crema e bianco) e uno compreso nella serie nera (nero, cioccolato, lilla e beige). Questi colori sono raramente distribuiti a caso, seguono piuttosto schemi ben precisi: a scacchi; divisi a metà fronte/retro; corpo di un colore e occhi, orecchie naso, punta delle zampe di un altro; a linee verticali; a pallini (come i dalmata); dorso e pancia diversi ecc.
La gabbietta
Una gabbietta di 1 m² va benissimo per una coppia ed è bene che sia collocata in un ambiente frequentato, ma al sicuro da urti e cadute; il fondo non dev’essere reticolato, se le pareti sono più basse di 30 cm serve un coperchio. La lettiera, spessa qualche centimetro, va cambiata almeno due volte la settimana.
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