Un giardino ricco di rarità botaniche si sviluppa intorno al laghetto, vero centro di interesse con piante acquatiche che si riflettono nell’acqua
Fin dall’ingresso nel giardino di Franca ed Eraldo, separato dalla strada da una siepe di Photinia, si nota la ricercatezza nella disposizione e nella scelta delle varietà di piante.
Percorriamo un breve sentiero delimitato da Stachys lanata, Brunnera, Aucuba Japonica e conifere, mentre lo sguardo si posa su di un grande e odoroso tiglio, su di un’Araucaria e su di un bordo di rododendri, pieris e felci. Improvvisamente appare il prato con il laghetto: uno specchio d’acqua sognante, nel quale si riflettono il cielo, piante acquatiche e gruppi di iris.
Il giardino occupa una superficie di circa 3500 metri quadrati; realizzato dai proprietari, con l’aiuto di riviste, libri di giardinaggio ed i consigli di amici esperti ed appassionati. Anche lo scambio di semi e piantine ha favorito le collezioni botaniche che vanno dalle magnolie alle peonie ai gigli.
“Si prova, si sperimenta, si sbaglia e si corregge,” ci dicono i proprietari; infatti il giardino è un “work in progress” che muta con gli anni.
Il laghetto è bordato dalle pietre del luogo, conferendo un aspetto naturale; è facile vedere i ranocchi che saltano sulle foglie delle ninfee mentre le libellule si posano sulle stipe e sui regali fior di loto. Accanto, i proprietari hanno messo a dimora un salice bianco, l’Aurunco donax versicolor, un Taxodium, gunnere, primule: tutte specie adatte a terreni umidi.
Poco più in là è stata realizzata un’aiuola con i Plox paniculata che formano una macchia di colore rosa carico, adattandosi ai fiori a trombetta, sfrangiati e bordati di rosa, di una Chitalpa, un ibrido creato negli anni Sessanta incrociando una Catalpa bignonioides con Chilopos linearis; il risultato è un piccolo albero fiorito tutta l’estate.
E poi ancora aquilegie, kalmie, graminacee e gladioli selvatici.
Nei pressi della casa si fa notare l’elegante Magnolia obovata dalle grandi foglie decidue, con fiori internamente di colore bianco e rosa all’esterno. Una Magnolia stellata, invece, si copre di fiori bianchi all’inizio primavera e accanto, tra felci e brunnere, fioriscono scille peruviane, hoste e gigli.
Oltre il laghetto emerge un bordo con iris, Centranthus, aquilegie, emerocallidi e ibischi palustri. Qui un cancello conduce ad un altro giardino, più recente, con aiuole irregolari e ricchi bordi nei quali i fiori dei garofanini esaltano la bellezza delle peonie rigogliose e fitte. Un gruppo di candide ortensie (Hydrangea quercifolia) illumina un’aiuola vicino ad alcuni Cornus.
Qua e là gruppi di digitali, emerocallidi, enotere e papaveri della California regalano tessiture e colori in armonia con gli arbusti. Interessante la collezione di gigli e peonie e, tra gli arbusti, meritano di essere citati il Sambuco canadensis maxima, la Sorbaria dalla fioritura appariscente, il rovo tibetano, bello per il colore grigio.
Filadelfi e Calicanthus profumano il giardino che offre fioriture e colori diversi in ogni periodo dell’anno. In autunno la Nissa si colora d’oro e gli aceri di rosso; le rose Galliche e Roxburghii in inverno si ricoprono di cinorrodi. La rosa cinese Mutabilis fiorisce a lungo, ma c’è spazio anche per due antiche rose sconosciute arrampicate sulla rete.
Proseguendo nella visita del giardino notiamo azalee e rododendri, perché qui siamo nella zona adatta a queste essenze, vicino ai laghi d’Orta e Maggiore, ed anche le camelie hanno il loro habitat naturale. È su di una di esse che s’arrampica una rara Dicentra a piccole foglie e fiori gialli. I proprietari di questo bel giardino sono sempre alla ricerca di specie rare e particolari e nel giardino è facile trovare i Cardiocrinum, grandi gigli tibetani, e l’Arisaema triphyllum, un’erbacea perenne; oppure conifere come l’Abies Koreano e la giapponese Sciadopitys verticillata.
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