L’Elicriso, più comunemente chiamato Elicriso italiano (Helichrysum italicum) è una pianta erbacea perenne (ovvero in grado di vivere più di due anni) dall’aspetto cespuglioso, con fiori di colore giallo. Presente in molte varietà, si rivela molto utile in erboristeria e fitoterapia, soprattutto per le sue proprietà antistaminiche e antinfiammatorie. Ecco tutti i suoi segreti.

L’Elicriso è una pianta appartenente alla famiglia delle Asteraceae. Si tratta di piante alte circa 30-40 cm e hanno steli ricoperti da una peluria biancastra e fitta che emana un caratteristico profumo tendenzialmente associabile alla liquirizia oppure al curry, tanto da essere erratamente ricercata più volte sui motori di ricerca come “liquirizia pianta” e “pianta curry”.

La radice è a fuso ed ha dimensioni modeste, il fogliame è caratterizzato da una più corposa lunghezza e le singole foglioline, piatte e su entrambe le facce pubescenti, hanno inoltre un particolare colore grigio cinerino. I fiori dell’Elicriso sono di colore giallo e sono riuniti in corimbi, hanno forma tondeggiante e i petali sono molto sottili e delicati; il frutto della pianta è un achenio.

Elicriso pianta

L’elicriso italiano è stato introdotto in tassonomia nel ‘700: helios in greco vuol dire sole, mentre chrysos significa oro. Il nome appunto si riferiva all’aspetto raggiato proprio dei capolini della pianta e al loro colore giallo dorato. L’Elicriso è una pianta che vive in zone anche anguste e molto calde, venendo anche definita Semprevivo, considerato il colore tipico dei suoi fiori e il suo particolare aroma perdurante per molti mesi durante l’anno. 

 L’Helichrysium italicum e l’elicriso sardo: le differenze

Sono molte le specie di Elicriso presenti in natura, le più conosciute sono quattro:

  • Helichrysum italicum,
  • Helichrysum microphyllum,
  • Helichrysum stoechas,
  • Helichrysum rupestre.

In Sardegna è spontaneo l’helicrysium microphyllum, più comunemente chiamato elicriso sardo: fiorisce tra aprile e luglio, si trova tra le rocce, nei terreni ciotolosi e sabbiosi e raggiunge i 15 cm di altezza circa; i fiori e l’aspetto sono molto simili a quello delle altre specie di Elicriso, almeno per quanto riguarda l’Helichrysum Italicum, che è invece spontaneo e comune sulla nostra penisola, soprattutto nelle regioni meridionali e nel centro Italia. L’Elicriso italico ha parti legnose alla base della pianta, è suffruticosa, può anche raggiungere i 50 cm di altezza, ma è nella erboristeria, cosmetica e fitoterapia che trova la sua massima applicazione per le sue innumerevoli proprietà curative.

Elicriso coltivazione

Le diverse specie di questa pianta sono tipiche delle zone aride, assolate, dove il terreno è pietroso, incolto e in Italia, come già indicato, è diffuso spontaneamente soprattutto nel centro-sud e nelle isole oltre ad alcune zone da oltre mille metri di altezza ma ben soleggiati.

La coltivazione

La coltivazione dell’Elicriso è abbastanza semplice, l’importante è prestare attenzione a piccoli e specifici accorgimenti. Innanzitutto la pianta va coltivata necessariamente in esterno, in vaso o piena terra, ma può essere messa a dimora in vasi.  Scegliete la specie di questa pianta in base alle vostre aspettative colturali, ad esempio in base alla durata della pianta stessa: esistono infatti esemplari perenni e altri annuali. Anche le dimensioni sono diverse, esistono anche piantine che arrivano a soli 8 cm di altezza, altre, quelle soprattutto spontanee crescono anche fino 50 cm.

Se si vorrà coltivarlo in un clima tipicamente rigido, sarà utile effettuare una pacciamatura consistente e costituita da foglie, corteccia e altre sostanze organiche che possano proteggerlo. Se invece lo si pianterà in un luogo temperato o meglio ancora mediterraneo, non sarà necessaria la pacciamatura.

Il mantenimento

Durante l’inverno le parti aeree non necessitano di una copertura, ma seccheranno per riprendere la nuova crescita in primavera. Per un’ottima coltivazione dell’Elicriso è indispensabile avere un terriccio adeguato, l’ideale è usare un substrato di terra comune, sabbia e torbaPer mantenere al meglio la pianta è importante anche somministrare del fertilizzante apposito, meglio se nella forma da diluire in acqua e almeno due volte l’anno. Le innaffiature invece non devono essere eccessive, questo soprattutto per non causare ristagni idrici e nel caso specifico degli esemplari coltivati in vaso.

La potatura

L’Elicriso non necessita di potatura, ma basterà eliminare solo le parti secche e le infiorescenze sfiorite per mantenere aerata e di bell’aspetto la pianta, mentre invece la sua propagazione avviene tramite talea, o divisione dei cespi, mentre nel caso si debba operare su una pianta annuale, la propagazione ideale avverrà con la semina in primavera. Se l’Elicriso è perenne invece, è meglio operare la divisione dei cespi, da interrare in un terriccio misto e sempre da svolgere in primavera.

Proprietà e uso

Come già accennato all’inizio dell’articolo, l’Elicriso ha proprietà antistaminica, antinfiammatoria ed è particolarmente utile nel curare le allergie e le irritazioni cutanee. Sono le sommità della pianta ad essere utilizzate in fitoterapia e anche per il trattamento delle vie aeree.

Le affezioni curabili con l’Elicriso possono essere di natura allergica o infettiva, i principi funzionali della pianta sono gli oli essenziali, i flavonoidi, l’acido caffeico, l’elipirone, i triterpeni e altri. La sinergia di tutti questi componenti apporta un effetto antistaminico, espettorante, antinfiammatorio e antibatterico. Nello specifico si attenuano gli spasmi, l’asma, le infiammazioni della mucosa nasale e delle vie aeree, viene inoltre favorita l’espettorazione del catarro dai bronchi.

L’Elicriso viene somministrato per via orale per la cura di rinite, blefarite allergica, bronchite anche acuta e cronica, tosse, mal di gola, congiuntivite, ecc.

L’uso esterno dell’Elicriso è indicato per lenire le infiammazioni locali ed epidermiche, ad esempio lo si consiglia per le psoriasi, l’herpes, per gli eczemi, gli eritemi anche solari, per le ustioni, per le irritazioni cutanee in generale e si rivela particolarmente efficace anche sulla pelle sensibile, funge inoltre anche da protettivo e decongestionante.

Infine, le creme, gli oli e le lozioni di Elicriso si rivelano ideali anche per ridurre i versamenti e le dilatazioni venose, sempre usato esternamente; è ideale in caso di emorroidi, nel trattamento di forme reumatiche e di artrite.

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Infuso e decotto: l’Elicriso in cucina

L’Elicriso si rivela particolarmente efficace se consumato tramite infusi e decotti, da realizzare facilmente anche a casa. In particolare per l’infuso e per una sola porzione occorreranno una tazza di acqua bollente e un cucchiaio di sommità fiorite.

Basterà far bollire l’acqua, spegnere il fuoco e immergervi i fiori, coprire e lasciare in infusione per circa 10 minuti. Trascorso questo tempo si andrà a filtrare l’infuso e a berlo subito, meglio se non dolcificato o al massimo addolcito con un cucchiaino di miele.

L’infuso di elicriso è utilizzato come rimedio naturale per attenuare le infiammazioni del cavo orale.

In caso di asma o affezioni aeree si consiglia di assumere 4 tazze al giorno di questo infuso delicato, oppure si potrà realizzare una bevanda altrettanto efficace usando la tintura madre di Elicriso. Basterà diluire circa 35 gocce di questa in poca acqua naturale, si consiglia di assumere il composto tre volte al giorno prima dei pasti principali.

Per realizzare invece un ottimo decotto, utilizzare un cucchiaino di sommità fiorite essiccate e sminuzzate da versare in acqua fredda e portare a bollore, una tazza di acqua è sufficiente per una persona. Il procedimento poi è lo stesso dell’infuso per uso interno, mentre se si vorranno fare degli impacchi esterni, basterà imbevere una salvietta o del cotone e posare il tutto sulla parte del corpo da lenire. 

Olio e pomata di Elicriso

Per realizzare l’olio di Elicriso occorreranno 100 grammi di fiori essiccati della pianta e dell’olio extra vergine di oliva biologico. Quest’ultimo andrà sistemato in un vaso abbastanza capiente di vetro, o in una bottiglia con i 100 grammi di Elicriso, il tutto andrà chiuso ermeticamente.

Una volta a giorno bisognerà scuotere la bottiglia o il vaso e dopo 40 giorni si filtrerà il composto con una garza o tela e l’olio ottenuto si travaserà in un nuovo barattolo o bottiglia di vetro scuro. Il tutto va conservato in luogo fresco e buio, il composto è ideale per curare le irritazioni cutanee, i dolori reumatici, le varici e la pelle sensibile.

Elicriso olio essenziale

Per realizzare invece una pomata o crema all’Elicriso, basterà miscelare l’olio realizzato come sopra, o un’essenza già pronta di Elciriso ad una base cremosa neutra idratante, questa si trova anche in erboristeria. La pomata così ottenuta è ideale come antiallergico, antinfiammatorio locale, cicatrizzante, e calmante in caso di bruciore e prurito.

Controindicazioni

L’Elicriso e i suoi derivati non sono adatti ai bambini, alle donne in gravidanza, in allattamento, ai soggetti allergici alla famiglia delle piante Asteracee, ai soggetti che assumono farmaci dal potere anticoagulante e a chi soffre di calcoli. Si consiglia di assumere i prodotti all’Elicriso sotto controllo e consiglio medico.

Elicriso | Proprietà e uso di una pianta da scoprire ultima modifica: 2017-12-04T18:14:35+01:00 da Claudia Cazzulo

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